Il conte d’Almaviva è innamorato della bella Rosina, che abita nella casa del suo (di lei) anziano tutore don Bartolo, a sua volta segretamente intenzionato a sposarla. Il conte chiede a Figaro, barbiere nonché factotum della città, di aiutarlo a conquistare il cuore della ragazza, alla quale ha dichiarato il suo amore con una serenata, ma senza rivelarle chi realmente lui sia: le ha fatto intendere d’esser Lindoro, un servo del conte D’Almaviva. Figaro consiglia al conte di assumere un’altra identità (all’idea di quel metallo…) fingendosi un giovane ufficiale, per giunta ubriaco, e di presentarsi in casa di don Bartolo, tutore di Rosina, con il foglio che ne attesta il temporaneo diritto di residenza nella dimora, così da poter parlare con Rosina; don Basilio, il maestro di musica della ragazza, sa della presenza del conte di Almaviva a Siviglia e suggerisce a don Bartolo di calunniarlo per sminuirne la figura ma don Bartolo vuole accelerare i tempi e, insieme a don Basilio, si prepara a scrivere l’atto di nozze tra lui e Rosina. Figaro, che ha inteso tutto, lo comunica alla ragazza e la esorta a scrivere un biglietto a Lindoro; ma Rosina lo ha già scritto (un biglietto?….eccolo qua) e lo consegna al barbiere, affinché questi lo consegni a Lindoro. Più tardi don Bartolo, accorgendosi che Rosina ha scritto un biglietto, la rimprovera (a un dottor della mia sorte…)

Secondo i piani, il conte d’Almaviva irrompe nella casa di don Bartolo travestito da soldato ubriaco, ma crea una tale confusione da provocare l’intervento dei gendarmi; quando però il conte si fa riconoscere di nascosto dall’ufficiale, i soldati si mettono sull’attenti, lasciando don Bartolo esterrefatto (guarda don Bartolo sembra una statua…).

Don Bartolo comincia a nutrire sospetti circa la vera identità del giovane ufficiale. Giunge il sedicente maestro di musica don Alonso (in realtà sempre il conte, questa volta sotto le mentite spoglie di un maestro di musica), affermando di essere stato inviato da don Basilio, rimasto a casa febbricitante, per sostituirlo nella lezione di canto a Rosina. Per guadagnare la fiducia del tutore, il finto don Alonso gli mostra il biglietto che Rosina gli aveva mandato. Nel frattempo giunge Figaro con il compito di fare la barba al padrone di casa. Arriva anche don Basilio, e il suo arrivo genera la confusione più totale, ma qualche danaro da parte del conte lo fa allontanare: questo rende don Bartolo sospettoso e, seppur Figaro faccia di tutto per distrarre don Bartolo, questi, udendo parte del dialogo tra Rosina e il conte, caccia di casa Figaro e il conte.

Don Bartolo mette in pratica il consiglio di don Basilio (la calunnia) e fa credere a Rosina che Lindoro non sia altri che un emissario del conte che voglia prendersi gioco di lei; la fanciulla, amareggiata, acconsente alle nozze con il suo tutore, che prontamente fa chiamare il notaio. In quel momento arriva anche don Basilio, mentre con una scala Figaro e il conte entrano in casa dalla finestra e raggiungono Rosina. Finalmente il conte rivela la propria identità, per chiarire la situazione e convincere la fanciulla della sincerità del suo amore.

Don Bartolo ha però fatto rimuovere la scala e i tre complici si trovano senza via di fuga. In quel momento sopraggiunge il notaio, chiamato a redigere il contratto delle nozze tra don Bartolo e Rosina. Approfittando dell’assenza temporanea del tutore, il conte chiede a Figaro e a don Basilio (previa congrua ricompensa) di fare da testimoni e inserire nel contratto il nome suo al posto di quello di don Bartolo. Giunto troppo tardi, a quest’ultimo resta la magra consolazione di aver risparmiato la dote per Rosina, che il conte di Almaviva rifiuta. Gli amanti coronano dunque il loro sogno.

Cast   Staff

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Abdul Candao (Tenore)
Conte Almaviva 

Guardian Rosinas
Don Bartolo , Dottore in Medicina

Teresa Gardner (Soprano)
Rosina, ricco “bulbo oculare” nella casa Bartolos 

 

 

 

Andreas Jankowitsch (Basso)
Basilio, maestro di musica Rosinas, ipocrita 

 

 

 

Berta, vecchia governante Bartolos

Fiorello, servo del Conte Almaviva

Coro del laboratorio lirico di Vienna

Michael Faimann, Dieter Drobnik, Wolfgang Farkas, Jörg Neumann

 

Orchestra dell’Università di Tecnologia di Vienna

Direttore Tiziano Duca

Il maestro di concerti Thomas Trsek

Violino 
David Eschwé, Ulrike Grandke, Thomas Pötsch, Wolfgang Scherz, Anton Stangelberger, Margit Thieme, Stefanie Bartsch, Lisa-Maria Cerha, Peter Ebenhöh, Judith Engel, Hazel Grant, Rotraut kager-Repp, Misha Kim, Heinz Rogl, Gine Zabrana

Violino 
Martin Kaettner, Martin Brunner, Karin Apfelthaler, Julia Kathan, Eva Neumayer

violoncello
Wilhelmine Goldmann, Anton Schöffmann, Stefan Wagner, Ernst Knava

contrabbasso
Norbert Szirch, Paul Tavolato

1 ° flauto – Ulla Wanner 
2 ° flauto e ottavino – Klaus Zehetner 

Oboe – Georg Schneider

1. Clarinetto – Harald Schlosser 
2. Clarinetto – Günther Ball

1 ° fagotto – Erhard Ploner 
2 ° fagotto – Bärbl Kaiser

1. Corno – Clemens Ströhle 
2. Corno – David Kammerzelt

1a tromba – Max Bichler 
2a tromba – Veronika Bichler

Clavicembalo – Wolfgang Fritzsche

Timpani – Otto Jägermaier 

Schlagwerk – Dietmar Ball

Robert Simma _ Direttore

Martin Leetz _ Lighting Design

Coaching – Wolfgang Fritsche

Maschera 
Elisabeth Wegerer

Assistente alla regia, 
Konstanze Theimer

Tiziano Duca
Direttore d’orchestra

 

 

 

Robert Simma
Staging