Prologo
Ad Aquileia, attorno alla metà del V secolo. Gli Unni saccheggiano la città, guidati da Attila. Entra il re degli Unni, che s’infuria quando vede uno stuolo di donne di Aquileia condotto a lui, perché aveva ordinato di non risparmiare nessuno. Uldino gli dice che è un omaggio a lui, dato che quelle donne si erano dimostrate abili guerriere quanto i fratelli; Attila è ammirato, specialmente da Odabella, figlia del signore di Aquileia, che medita vendetta dopo che l’invasore le ha ucciso la famiglia (Santo di patria indefinito amor). Attila ammira l’audacia di Odabella, e le chiede cosa voglia. Odabella rivuole la sua spada, e Attila le porge la sua, e lei, ricevuta la spada, pensa di vendicare il padre e la famiglia uccidendolo con essa. Entra il generale romano Ezio, antico avversario di Attila e da lui ammirato, che gli propone di dominare il mondo ma di lasciare a lui l’Italia (Tardo per gli anni e tremulo). Attila rifiuta sdegnato, ed Ezio parte con atteggiamento più freddo. La seconda scena è a Rio Alto, dopo una tempesta, gli eremiti guardano e aiutano i profughi di Aquileia condotti da Foresto, marito di Odabella. Foresto compiange l’amata e giura di ritrovarla e salvare l’Italia (Ella in poter del barbaro!).
Odabella, in un campo presso Roma, si sfoga, e le appare il fantasma del padre (Oh, nel fuggente nuvolo). Arriva Foresto, che respinge Odabella, accusandola di tradirlo con Attila. Odabella risponde che l’unico motivo per cui segue l’invasore è ucciderlo con la sua stessa spada, e Foresto viene rincuorato dalla donna che ama. Nella sua tenda, Attila ha un incubo, che racconta ad Uldino: presso Roma, la voce di un vecchio gli imponeva di non avvicinarsi (Mentre gonfiarsi l’anima). Uldino lo invita a scacciare queste visioni, ed Attila si prepara ad invadere Roma. Ma da lontano giungono dei suoni religiosi, e compare una processione guidata dal vecchio Papa Leone l che gli impone di stare lontano da Roma. Attila è terrorizzato: il sogno premonitore si è avverato.
Ezio, con ira, viene a sapere che l’imperatore Valentiniano ha imposto una tregua con gli Unni, e ricorda i tempi antichi dell’onore romano (Dagli immortali vertici). Giunge Foresto che gli comunica l’intenzione di uccidere Attila, ed Ezio si accorda con lui, sapendo che correrà a morte se l’azione fallirà.
Al banchetto con i Romani, i Druidi avvertono Attila che i presagi sono nefasti, ma lui non li ascolta. A turbare la festa giunge anche un vento che spegne tutti i fuochi, e provoca terrore tra gli astanti. I fuochi si riaccendono, e Foresto dice ad Odabella che Attila sta per bere una coppa avvelenata che ha preparato lui. Ma Odabella vuole solo sua la vendetta ed avverte l’invasore, ma gli chiede di graziare Foresto. Attila esaudisce i suoi desideri e le impone di sposarlo.
Foresto è deluso dal comportamento di Odabella (Che non avrebbe il misero) e viene a sapere da Uldino che i Romani sono nel campo unno, pronti ad uccidere Attila. Arriva anche Ezio, e dopo di lui, Odabella, che si sente colpevole e vede l’ombra paterna maledirla, e viene ripudiata dall’amato Foresto. Attila entra ed esorta ad abbandonarsi ai piaceri, ma i tre lo fermano, intenzionati ad eliminarlo. Attila ricorda loro tutti i favori fatti: ad Ezio la salvezza di Roma, a Foresto la grazia, ad Odabella il trono. Odabella non regge e lo pugnala, mentre i Romani dilagano per il campo uccidendo gli Unni.
Valentin Pivovarov (Basso)
Attila, Re degli Unni
Ernesto Morillo (Basso)
Attila, Re degli Unni
Paola Romanò (Soprano)
Odabella, figlia del signore di Aquileia
Olga Zhuravel (Soprano)
Odabella, figlia del signore di Aquileia
Mauro Augustini (Baritono)
Ezio, generale romano
Enrico Marrucci (Baritono)
Ezio, generale romano
Rubens Pelizzari (Tenore)
Foresto, cavaliere di Aquileia, il fidanzato di Odabella
Boiko Zvetanov (Tenore)
Foresto, cavaliere di Aquileia, il fidanzato di Odabella
Michael Wagner (Tenore)
Uldino, schiavo bretone Attila
John Sweeney (Basso)
Leone
Coro del laboratorio lirico di Vienna
Prova generale Marián Vach
Orchestra del laboratorio lirico di Vienna
Concertmaster Milkana Schlosser
1° violino
Aleksander Dvorin, Judith Engel, Margrit Feiks, Eva Heidbreder, Udo Kaiser, Tskasa Kan, Miriam Margaryan, Gabi Michalek, Heinz Rogl, Renate Sodl, Barbara Stipsitz, Uli Thoma
2° violino
Margit Thieme, Elfriede Bonet, Barbara Drexler, Georg Gemeinböck, Mariella Kraus, Judith Klein, Claudia Pete, Elena Rozanova, Peter Schmidt, Eva Thoma
Viola
Christoph Hohensinn, Christian Fenz, Emilia Gladnishka, Erich Krimmel, Kathrin Overmann, Juraj Sarissky, Heidrun Thomà
Violoncello
Gabriela Jenezic, Martina Chang, Wilhelmine Goldmann, Ludwig Gredler, Luc Lintonfrance, Sylvia Nanz, Herbert Schmidt, Karl-Heinz Schrödl
Contrabbasso
Norbert Szirch, Franz König, Gerd Nanz, Giuliana Gucera
Flauto 1
Alexandra Zecha
Flauto 2 + Piccolo
Mikako Karasawa
Oboe 1 + Corno Inglese
Vasile Marian
Oboe 2
Helga Schrödl
Clarinetto
Harald Schlosser, Günther Ball
Fagotto
Beatrix Kromp, Klaus Hackl
Corno
Wolfgang Schubert, Eva Al Hachich, Jean-Christophe Mastnak, Günther Vlaschits
Tromba
Gert Vetter, cugino di Isabella
Trombone
Roman Dermota, Lubos Santavy, Richard Sladek
Cimbasso
Otto Jägermeier
Timpani
Agnes Meth
Schlagwerk
Christof Ettl, Helmut Postl
Arpa
Zsuszanna Anzinger
Tiziano Duca _ Direttore d’orchestra
Paolo Trevisi _ Direttore
Poppi Ranchetti _ Scenografia
Harald Michlits _ Luci
Hanno contribuito
Gestione spettacolo serale
Robert Simma
Costumi
Giovanna Fiorentini
Maschera
Wolfgang Haller, Harald Pfeifer
Direttore tecnico / Stage
Johannes Diboky
Direttore tecnico
Harald Schlosser
Organizzazione corale
Linda Berlinova
Correpetition
André Roth, Nikolay Petkov
Il sarto
Edith Gratz, Regina Ecker
Guardaroba
Monika Graf, Rebecca Bilger, Susanne Dzladek
Bambini
Franziska Buschina, Patricia Buschina, Isabel Duca, Teresa Hauptmann, Laura Hauptmann, Julia Petter, Berhard Stocker, John M. O’Neill Sweeney, Christian Vetter, Martin Vetter, Thomas Vetter
Extra
Hermann Baumann, Bulent Fidan, Louis Hangler, Dieter Heinritz, Peter Musitz, Martin Zemko
Assistente alla regia
Manuela Costa, Giovanna Fiorentini, Joe Messner, Johannes Pölzgutter
Direttore di scena
John Pölzgutter
Prop
Joe Messner
Interprete
Manuela Costa
Gestione organizzativa
Wilhelmine Goldmann
Consulente artistico
Michael Tanzler
Direttore delle pubbliche relazioni
Christine Machura
Pubbliche relazioni
Barbara Tichy
Assistenza organizzativa, gestione delle carte
Petra Bauer
Organizzato da
Monika Arkai, Martin Bayer, Alicia Puch, Kartin Scharf
Catering
Maria Battistella, Marisa Cereser, Colonello Claudio, Franco Furlan, Angelo Paglietti, Alfi Pulletz, Guiseppe Sartor
Tiziano Duca
Direttore d’orchestra
Paolo Trevisi
Direttore
Poppi Ranchetti
Scenografia