GIUSEPPE VERDI E LA SUA QUINTA

Ernani è un lavoro del giovane Verdi. È la sua quinta opera e fu eseguita per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 9 marzo del 1844.

La forza motrice del dramma “Hernani” di Victor Hugo, dal quale è tratto il libretto di F. M. Piave per l’opera di Verdi, gravita sulla contrapposizione fra amore e onore che regola i comportamenti dei personaggi. Tuttavia non si tratta dell’onore nel senso comune del termine; è la fierezza ossessiva che trasforma tutti i personaggi in grandi egocentrici.

Per soddisfare il proprio capriccio si giurano vendetta l’uno con l’altro scambiandosi al contempo raccapriccianti gentilezze. Un continuo vortice di situazioni che rende la trama del libretto elettrizzante.

La scintilla primordiale è la vendetta. Elvira, meglio, l’amore per lei dichiarato sarà suo malgrado causa ed effetto di tutta la vicenda.

Ernani graziato assieme ai congiurati dal re Don Carlo, al segnale del suono di un corno, per onore, dovrà rinunciare all’amore di Elvira e alla sua stessa vita perché Silva, per salvare il suo, di onore, così ha deciso.

Il cast

Iano Tamar
Elvira

Ha studiato a Tbilisi, in Georgia. Al suo straordinario debutto nel ruolo principale di “Semiramide”, per la direzione di Alberto Zedda nel 1992 al Festival Rossini di Pesaro, segue il debutto alla Scala di Milano in “Stiffelio”, con la direzione di G. Gavazzeni, seguito dal “Falstaff” e “Macbeth” diretti da Riccardo Muti. Alla Wiener Staatsoper si è presentata con “Stiffelio”, “Ernani”, ”Don Carlos”, “Ballo in Maschera”, “Guglielmo Tell”. I teatri Covent Garden di Londra,
l’Opéra di Parigi, Monaco, Barcellona, Tokyo, Berlino, Venezia, Lisbona, l’hanno vista protagonista di “Tosca”, “Otello”, “Andrea Chenier”, “Medea”, assieme ad altre opere del suo repertorio.

Gustavo Porta
Ernani

Nato a Carrilobo (Argentina) debutta nel 1996 al “Teatro Colon” di Buenos Aires e nel 1999 si trasferisce in Italia dove si presenta a Catania con “Tosca”. A Firenze, per la regia di F. Zeffirelli, è Radames nell’opera ”Aida” di G. Verdi. Barcellona lo vede protagonista de “Le Villi“, mentre a Berlino e Vienna lo troviamo protagonista in “Manon Lescaut“ e “I Pagliacci“; con “Andrea Chenier“ e i “Racconti di Hoffmann” siamo invece al Teatro Regio di Torino. Anche Tel Aviv e Tokyo hanno ospitato il suo “Otello” mentre a Napoli, Trieste e Macerata con “Fedora“, “Adriana Lecouvreur“, “Trovatore“, “Luisa Miller“, “Turandot“ ha presentato le sue qualità vocali.

Ivan Inverardi
Don Carlo

Originario di Brescia studia canto al Conservatorio «Luca Marenzio» con il Maestro Franco Ghitti. Nel 1999 vince il primo premio al Concorso «Roero in Musica» di Vezza d’Alba e due anni dopo si aggiudica il primo premio e il premio speciale del pubblico al concorso «Federazione Musicale Italiana». Si afferma ben presto nel panorama della lirica con il ruolo di “Rigoletto” che debutta con successo al Teatro Massimo di Palermo e in seguito al Verdi di Busseto a di Bologna e Firenze. Con “I Due Foscari” fa il suo ingresso alla Scala e vi ritorna con il “Macbeth”.Voce tipicamente verdiana si adatta alla vocalità drammatica del melodramma italiano per la quale è apprezzato nei maggiori teatri d’opera.

Duccio Dal Monte
Don Ruy Gomez De Silva

Nato a Firenze ha studiato con Rolando Panerai ed ha debuttato nel 1991 il ruolo di Osmin nel “Ratto del Serraglio” di Mozart dedicandosi poi al repertorio italiano con “Don Carlo“, “Forza del Destino“, „Rigoletto“, “Norma“, “Lucia di Lammermoor“. Ha ottenuto grandi successi nei ruoli wagneriani di Wotan e Hagen ne “L’anello del Nibelungo” al Festival di Erl in Tirolo e alla Staatsoper di Berlino (per la direzione di Daniel Baremboim) nel ruolo di Daland ne “L’Olandese volante”. Ha cantato al Teatro Comunale di Bologna, all’Arena di Verona nel ruolo del Re in “Aida“, e in “Salome“ al Teatro alla Scala sotto la direzione di Zubin Metha e Giuseppe Sinopoli.

Dramma lirico in quattro parti su libretto di
Francesco Maria Piave,
Musica Giuseppe Verdi

e con…
Giovanna Chiara Alloi Don
Riccardo Dong Fei Jago
scudiero Claudio Berna
Orchestra e Coro dell’associazione Operaprima-Wien
Direttore Tiziano Duca
Maestro del coro Sabina Arru
Regia Alfonso de Filippis

LA TRAMA IN PILLOLE

I libretti all’epoca dell’Ernani erano articolati in quadri.

IL BANDITO è il sottotitolo che ne indica il primo e presenta Ernani, vendicatore della Patria e dell’omicidio del padre, che compare come L’OSPITE (secondo quadro) al castello del Grande di Spagna Don Ruy Gomez de Silva.

Ernani ama Elvira, nipote di Silva e sua prossima sposa. Anche Don Carlo, nemico politico dei due rivali, desidera questa donna ma la sottrae a Silva con l’inganno e questo atto chiede vendetta. I due stringono un patto congiurando contro Don Carlo.

Ernani, per ottenere il vantaggio della vendetta, lascia in pegno a Silva un corno: se il conte lo suonerà tre volte egli dovrà soccombere e togliersi la vita. Frattanto Carlo viene eletto imperatore e, magnanimo, concede LA CLEMENZA ai congiurati offrendo Elvira in sposa ad Ernani.

Nel quarto quadro, durante il sontuoso pranzo di nozze, tra i convitati LA MASCHERA si aggira destando sospetto: è il conte de Silva che vi si cela. Proprio al culmine della gioiosa festa si ode per tre volte il suono del corno…